Cetacei, FAI attenzione!
Avvistamenti

Giunto alla seconda stagione, il progetto “Cetacei FAI attenzione!” conta ben 1395 segnalazioni di balene o delfini nei nostri mari. Sono dati preziosi, che permettono a Tethys di estendere la propria area di monitoraggio (che normalmente si concentra soprattutto in una parte del Santuario Pelagos, tra il Ponente ligure e la Corsica), soprattutto alla luce di un importante incremento della partecipazione nel 2019.

Nella passata stagione sono giunte infatti, sia da parte dei diportisti che di diverse organizzazioni, 839 (aggiornare numero a fine dicembre) segnalazioni di cetacei, da praticamente tutti i mari italiani, dal Ligure all’Adriatico, che vanno ad aggiungersi alle 556 del 2018.
Lanciata due anni fa, l’iniziativa è condotta in collaborazione con la Guardia Costiera e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e dell’Accordo Pelagos. All’iniziale contributo del FAI – Fondo Ambiente Italiano, nell’ambito di “I Luoghi del Cuore”, di Intesa Sanpaolo, si sono aggiunti Comune di Sanremo, Volvo Penta, Amer Yachts, Rotary Club Sanremo Hanbury, UCINA Confindustria Nautica, Acqua dell’Elba, Confindustria Imperia, Portosole Sanremo, Nautiriva, Canon, Biolù, Flash Vela d’Altura.

Già nella prima stagione erano state segnalate tutte le 8 specie del Mediterraneo; a queste si sono aggiunte quest’anno, a sorpresa, anche tre che da noi sono del tutto occasionali, la megattera (Megaptera novaeangliae), la pseudorca (Pseudorca crassidens) e l’orca (Orcinus orca). Particolarmente significative sono state le 26 segnalazioni, complessivamente nei due anni, di grampo (Grampus griseus), il delfino che nella zona consueta nel mar Ligure occidentale non viene più avvistato da ormai 5 anni; per poterlo tutelare è importante conoscere dove e perché si è spostato. Grazie ai dati ricevuti viene confermata la sua presenza regolare nei canyon di fronte a Genova e nel golfo di Taranto. A contribuire, oltre ai diportisti, ai ricercatori di Tethys e alla stessa Guardia Costiera, sono stati anche Marevivo, Whale Watch Genova e Imperia, Consorzio Liguria Via Mare, Costa Balenae, Battibaleno-Operazione Delphis, Whale Watching Sardinia-SeaMe.

La grande partecipazione è dovuta anche a una capillare azione di informazione ai diportisti; la distribuzione del grande poster realizzato il primo anno e diffuso dalla Guardia Costiera lungo le coste che vanno dalla Liguria alla Sicilia, si è estesa nel 2019 anche alle zone dello ionio e dell’Adriatico. A questo si è affiancata una nuova versione in formato A3. Gli esperti hanno inoltre preparato un vademecum tascabile con tutte le istruzioni passo passo per avvistare e identificare i cetacei e per trasmettere le informazioni a Tethys oltre, soprattutto, alle indicazioni per avvicinare gli animali in tutta sicurezza senza disturbarli o danneggiarli. I poster e il pieghevole sono scaricabili dalla homepage.

I dati vanno ad aggiungersi a quelli del progetto a lungo termine Cetacean Sanctuary Research (CSR) nell’ambito del quale Tethys raccoglie informazioni sulla presenza di cetacei da oltre 30 anni nella zona occidentale del Santuario Pelagos in un’area di circa 24.000 km2.

Il successo dell’iniziativa di citizen science, la scienza “fatta dai cittadini”, è dovuto in gran parte alla preziosa collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, che ha svolto anche un’attività mirata di sensibilizzazione nei confronti dei diportisti sulla salvaguardia dei cetacei nel Mediterraneo. Il progetto rientra infatti nel comune impegno in materia di educazione alla tutela dell’ambiente, siglato con Tethys nel marzo del 2019 con un protocollo d’intesa.

“Cetacei, FAI Attenzione!” proseguirà anche nel 2020, permettendo ai ricercatori di raccogliere altre segnalazioni; chi incontra mammiferi marini potrà quindi continuare a fornire i dati degli avvistamenti – sempre ottenuti però, raccomandano i ricercatori, nel pieno rispetto delle regole di condotta; chi contribuirà potrà scaricare gratuitamente dal sito un wallpaper con una delle spettacolari immagini realizzate da Tethys.

2019

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Le segnalazioni pervenute al progetto “Cetacei, FAI attenzione!” nel 2019. Cliccando sul bollino blu “i” viene visualizzata la mappa con gli avvistamenti di Tethys nell’ambito del progetto Cetacean Sanctuary Research (CSR) nel Santuario Pelagos.

2018

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avvistamenti tethys 2018

Le segnalazioni pervenute al progetto “Cetacei, FAI attenzione!” nel 2018. Cliccando sul bollino blu “i” viene visualizzata la mappa con gli avvistamenti di Tethys nell’ambito del progetto Cetacean Sanctuary Research (CSR) nel Santuario Pelagos.

Segnalazioni di Grampo

In linea con la ben nota ricchezza di cetacei del Santuario, tutelato proprio per balene e delfini, molte segnalazioni provengono dal mar Ligure e dal Tirreno, assieme anche ad alcune dall’Adriatico meridionale. Particolare attenzione è riservata a una specie, il grampo (Grampus griseus), delfino che veniva avvistato con una certa regolarità da Tethys nella zona occidentale del Santuario, dove però negli ultimi anni si è fatto sempre più raro. Fortunatamente le segnalazioni di Whale Watch Genova e Whale Watching Sardinia hanno confermato la presenza di alcuni animali più a oriente, e a nord della Sardegna, mentre un avvistamento di un pescatore nell’estremo Ponente ligure, fa sperare in un “ritorno” del grampo.

2019

2018

avvistamenti grampo 2018

Il grampo è stato segnalato una sola volta nell’area consueta, e sembra essersi spostato più a oriente; un interessante avvistamento lo colloca anche a nord della Sardegna

Gli avvistamenti di Orche

Una balenottera diversa dalle altre

“Propeller” è un esemplare di balenottera comune (Balaenoptera physalus) che i ricercatori di Tethys conoscono dal luglio del 2010 – e non è una balenottera qualsiasi. Il suo nome infatti (“Elica”) deriva dalle profonde cicatrici davanti alla pinna dorsale che quasi sicuramente sono dovute a una collisione con una grossa imbarcazione a motore.

La balenottera “Propeller”, facilmente riconoscibile da una profonda cicatrice, con ogni probabilità procurata da un’elica di una barca

Proprio grazie anche all’iniziativa “Cetacei, FAI attenzione!” la sua presenza è stata segnalata più volte. Ed è stata una sorpresa poiché Tethys l’aveva fotoidentificata 9 anni fa senza più riavvistarla da allora. Solo nell’estate del 2018 è stata incontrata nuovamente in mar Ligure in luglio, prima da Whale Watch Genova, poi anche dallo stesso team di Tethys, sempre in una zona profonda (più di 1000 m) come di consueto per questa specie. Poi, grazie ai diportisti, erano arrivate altre segnalazioni di Propeller in ottobre, con foto e video, in una zona abbastanza insolita per le balenottere, sopra fondali di meno di 100 m, di fronte al monte di Portofino.

Anche nel 2019 Propeller è stata riavvistata da Tethys, a ulteriore conferma che nonostante le profonde cicatrici, è sopravvissuta ed è in buone condizioni. Oggi questo cetaceo è un monito che ci ricorda i tanti altri mammiferi marini che invece vengono uccisi a causa delle collisioni dovute all’intenso traffico marittimo.

Dopo un’assenza di 8 anni, “Propeller”, la balenottera con la cicatrice, è stata segnalata due volte nell’estate 2018 nella zona “tradizionale” del Santuario in luglio e poi sotto il faro di Portofino. Nel 2019 è ricomparsa nell’area di studio di Tethys.

La Rete Collisioni

Le collisioni con le navi sono una delle gravi minacce per i grandi cetacei di nostri mari. La “Rete Collisioni” è una iniziativa lanciata in Francia nel 2010, con lo scopo di raccogliere informazioni in caso di incidenti, e con l’obiettivo di stimare l’entità del rischio e ridurlo al minimo.

L’Italia, insieme a Francia e Principato di Monaco è infatti firmataria dell’Accordo Pelagos, il cui scopo è quello di proteggere i mammiferi marini nel Mediterraneo attraverso l’istituzione del “Santuario Pelagos” nel bacino Corso-Liguro-Provenzale. L’accordo si prefigge anche di promuovere azioni concertate per la protezione dei cetacei e dei loro habitat contro tutte le eventuali cause di disturbo. In Mediterraneo le collisioni tra le navi e i grandi cetacei rappresentano una minaccia soprattutto per balenottere e capodogli.

Per poter comprendere il fenomeno e prevenire gli incidenti, anche informazioni semplici come luogo, ora del giorno, dinamica dell’evento, sono preziose, e richiedono il coinvolgimento in particolare degli armatori.
Se rappresentate una Società di Navigazione e volete entrare a far parte della Rete, scaricate e inviate la convenzione a emergency@pelagos-sanctuary.org

Se la vostra nave ha colpito accidentalmente un cetaceo, se siete testimoni di un incidente o avete trovato una carcassa in mare, vi preghiamo di SEGNALARE LA COLLISIONE chiamando il numero +33494694493 o compilando il modulo di segnalazione e inviandolo a emergency@pelagos-sanctuary.org

Il report annuale

Anche quest’anno i risultati di “Cetacei, FAI attenzione!” sono stati annunciati in settembre, nella prestigiosa cornice del Salone Nautico di Genova, da Sabina Airoldi, ideatore e coordinatore del progetto, con il supporto di Maddalena Jahoda, autrice dei testi divulgativi e di Caterina Lanfredi, responsabile degli output scientifici, che assieme a Valentina De Santis e Mario Gabualdi costituiscono il team del progetto. Al loro lavoro si aggiunge la preziosa collaborazione del Capitano di Fregata (CP) Santo Altavilla, Capo 3° Ufficio del Reparto Ambientale Marino.

Ospitata al Teatro del Mare dalla Guardia Costiera, la conferenza 2019, tenutasi alla presenza del Comandante Generale Giovanni Pettorino, aveva visto la partecipazione del responsabile delle Relazione esterne del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera C.V. (CP) Cosimo Alessandro Nicastro.

“Cetacei, FAI attenzione!” continuerà per anche il prossimo anno: chi incontra mammiferi marini potrà quindi continuare a fornire i dati degli avvistamenti– sempre ottenuti però, raccomandano gli esperti, nel pieno rispetto delle regole di condotta.

Report_CFA_2018-2019